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INSUFFICIENZA CARDIACA

L'insufficienza cardiaca è una condizione fisiopatologica in cui un’alterazione della funzione cardiaca è responsabile dell’incapacità del cuore di pompare sangue ad una velocità adeguata alle esigenze metaboliche dei tessuti. Ciò determina un accumulo di sangue nel circolo venoso, con un conseguente ristagno di liquidi nei tessuti periferici e nei polmoni.

L'insufficienza cardiaca (o scompenso cardiaco) si dice acuta se compare a seguito di un evento improvviso, cronica se si sviluppa lentamente. Le cause più comuni di tale condizione sono la cardiopatia ischemica (infarto miocardico, soprattutto nelle prime fasi), l’ipertensione, la malattia valvolare cardiaca e la cardiomiopatia dilatativa.

Diversi fattori, tra cui l'ischemia, le aritmie e le infezioni, possono aggravare improvvisamente le condizioni del paziente. In presenza di un’insufficienza cardiaca scompensata acuta, il paziente soffre di una grave carenza di ossigeno, causata da un accumulo di liquido nei polmoni. Il deficit delle forniture di sangue a organi come cervello, reni, intestino e fegato determina gravi conseguenze.

L’incidenza e la prevalenza dell’insufficienza cardiaca aumentano con l’età. Se sotto i 65 anni l’incidenza è di 1/1000 uomini per anno e di 0,4/1000 donne per anno, dopo i 65 anni l’incidenza aumenta a 11/1000 uomini per anno e a 5/1000 donne per anno.

L'insufficienza cardiaca rappresenta inoltre la più frequente causa di ospedalizzazione nei pazienti anziani.

Trattamento dell’insufficienza cardiaca scompensata acuta Il trattamento dell’insufficienza cardiaca scompensata acuta dipende dalla gravità dei sintomi e dalle caratteristiche individuali del paziente. Inizialmente il trattamento è finalizzato alla stabilizzazione e al ripristino delle funzioni emodinamiche del paziente, per garantire un miglioramento della sintomatologia. Per questo sono somministrati ossigeno e diuretici per via endovenosa. Nel caso si verifichi un consistente aumento della pressione sanguigna, i pazienti vengono solitamente trattati con nitrati o altri vasodilatatori per via endovenosa. In presenza di ipotensione o altri sintomi gravi, al trattamento iniziale possono essere aggiunti farmaci inotropi.